Delle vacanze estive e del mio privato non parlo quasi mai, ma questo 2021 appena terminato è stato un anno particolare, sotto molti aspetti. Quindi due parole sono d’obbligo. Pandemia, sempre lei a tenere banco su più fronti: l’arrivo dei vaccini, la nascita dei NO VAX, le restrizioni ad intermittenza (come lo scorso anno), la cassa integrazione ed i licenziamenti. Molta negatività, molto scetticismo, la perdita di amici e/o parenti.
Tutto questo non è ancora alle spalle ma si deve guardare avanti, quindi benvenute ferie estive trascorse in una delle regioni più affascinanti del nostro paese (a mio parere ovviamente), la Toscana. Una regione che offre tanto, di bello e positivo: paesaggi spettacolari, mare, buon cibo, ottimi vini, persone meravigliose e parte della bellezza del nostro paese. Ad ogni modo, si è trascorse due piacevoli settimane nell’entroterra Toscano, giornate di Agosto estremamente calde, intense e piene di positività.
Il Fiat Doblò ha macinato un sacco di kilometri, tra autostrade, statali, provinciali e strade bianche (strade prive di asfalto), senza avere problemi. Evitare disagi dovuti a forature, guasti motore, freni o simili è un’ottima cosa! Quanti luoghi meravigliosi abbiamo scoperto nel nostro percorso, quante splendide realtà e persone speciali.
Alla scoperta del buon vino, della tradizione contadina e familiare con Marco Capitoni, amico da anni ma conosciuto di persona solo in questo Agosto dell’appena terminato 2021. La azienda agricola Capitoni ha una lunga storia, le sue importanti fondamenta sono stati il padre di Marco Capitoni e i suoi due fratelli. Loro resero di proprietà il podere Sedime, ponendo basi solide per il futuro dell’azienda che è la realtà dei giorni nostri. Un duro lavoro di recupero dei vecchi vigneti e di restauro della struttura che ad oggi è la cantina. Azienda familiare molto legata alle tradizioni, soprattutto del territorio. Per non tralasciare le tradizioni, il simbolo aziendale Capitoni, riportato su ogni etichetta, è la Cariatide della Pieve di Corsignano.
I vitigni coltivati in azienda sono quattro, per la maggior parte Sangiovese, in parte minore Merlot, Colorino e Canaiolo (gli ultimi due a me sconosciuti fino a poco tempo fa); disposti in circa sei ettari (in espansione) di terreno una volta ricoperto da acque di un antico mare. Una agricoltura a favore della biodiversità e con minimo utilizzo di prodotti fitosanitari. La cantina accogliente offre tutte le caratteristiche richieste per la produzione degli ottimi vini di casa Capitoni. “TROCCOLONE” è uvaggio Sangiovese con fermentazione ed ogni fase di vinificazione in splendide anfore di terra cotta. “CAPITONI” è uvaggio 80% Sangiovese e 20% Merlot, fermentazione in tini di acciaio con controllo delle temperature ed affinamento in legno di rovere francese; botti grandi per il Sangiovese e barriques per il Merlot. “FRASI” è uvaggio Sangiovese, fermentazione in tini di acciaio con controllo delle temperature ed affinamento in legno di rovere francese, botti grandi.
Sembra tutto facile ma non mancano le difficoltà per chi, come Marco e collaboratori, deve combattere ogni giorno contro la presenza devastante di cinghiali e caprioli, eventi atmosferici che non si possono comandare a piacimento (siccità, grandine, troppa pioggia, forte vento nei periodi sbagliati), parassiti delle piante e molto altro. Tanto lavoro, tanta fatica e tanta PASSIONE per ottenere gli ottimi vini vestiti dall’etichetta Capitoni.
Non possono mancare le visite in cantina ed in vigna, le degustazioni, un sito web completamente rinnovato, i meravigliosi racconti della storia familiare che ha reso così forti i valori e le tradizioni di questa azienda. Grazie Marco, un amico e grazie alla tua famiglia, parte integrante della realtà Capitoni.